Nel 1870 viene inaugurata la Macpherson’s Pensione Britannique, gestita da una donna scozzese dal carattere forte, Emilia Macpherson. Artisti, principi, politici e avventurieri ammirarono il Golfo di Napoli dalle finestre della pensione.
Tra gli ospiti più illustri ricordiamo: il Principe Umberto di Savoia, la Regina Federica di Grecia, Arthur Conan Doyle, Virginia Woolf e George Bernard Shaw. Col passare degli anni, l’albergo cambiò gestione ma non reputazione, restando un punto di riferimento del turismo altolocato fino al 1943, quando la sua posizione privilegiata convinse il comando tedesco, e successivamente quello americano, a sceglierlo come quartier generale.
Molto più di un semplice albergo, de Bonart Naples è una vera istituzione napoletana, che oggi ha rinnovato il suo splendore. Dopo la ristrutturazione, Napoli è presente in ogni dettaglio dell’albergo. Ogni piano, attraverso colori e materiali, richiama una delle stratificazioni della città: la spa si ispira alla lava del sottosuolo, la hall richiama i cortili dei palazzi, mentre i piani delle camere riprendono le cromie dei giardini, delle cupole e del cielo di Napoli.